Luogo di ritrovamento: Area sacra di Prato dei Monti
Datazione: VI-IV Secolo a.C.
Questo bronzetto votivo è databile alla seconda età del Ferro (fra VI e IV secolo a.C.) e rappresenta una figura maschile nuda, con le gambe divaricate, raffrontabile ad altri esemplari rinvenuti in contesti santuariali legati al culto delle acque, raccolti nel cosiddetto “gruppo Marzabotto”. Il reperto proviene dall’area sacra di Prato dei Monti, a sud-est di Castelfranco Emilia: in questa particolare area erano presenti delle risorgive da cui sgorgava acqua tiepida che, a contatto con l’aria fredda, generava un vapore che contribuiva alla creazione di un’atmosfera mistica tale da affascinare gli abitanti di questi luoghi sin dall’epoca preromana. La presenza di questi bronzetti schematici, così frequenti in epoca etrusca in contesti di culto delle acque, conferma che già in questa fase si era radicata nelle popolazioni locali una forma di religiosità incentrata su questi luoghi: quest’area infatti, a causa delle caratteristiche geomorfologiche, non si prestava ad attività agricole, poiché soggetta a fenomeni di impaludamento; è stata, perciò, destinata a pratiche cultuali legate a riti propiziatori di fertilità e guarigione.