Luogo di ritrovamento: Necropoli “al galoppatoio”, tomba 43
Datazione: 725 a.C. circa
Elemento pertinente al corredo rinvenuto nella tomba 43 della necropoli villanoviana “al Galoppatoio” (databile alla fine dell’VIII secolo a.C.), così chiamata per la vicinanza a un circolo ippico lungo via Canale, a nord della via Emilia. Si tratta di una delle tombe più ricche del contesto, appartenente ad un individuo di sesso maschile di spicco della società. Questa fibula a drago ad arco serpeggiante in bronzo è traforata con piccole antenne, molla a doppio avvolgimento e staffa media. L’oggetto riveste una particolare importanza, non solo a causa della pregevole fattura, ma anche perché è caratterizzato da un’incisone alfabetica con la lettera greca chi, l’ultima dell’alfabeto etrusco. La presenza di oggetti di questo genere all’interno di corredi funerari è dovuta all’esigenza di segnalare l’elevato status del defunto anche dopo la morte, in modo da perpetuare il prestigio della famiglia: tale ornamento, infatti, è tipico dell’area bolognese e solitamente appannaggio di individui eminenti di sesso maschile.