Età della preistoria

Il territorio di Castelfranco Emilia, insieme all’Alta Pianura emiliana, presenta tracce di insediamento umano precedente all’Età del Bronzo. All’interno di Cava Rondine, a Piumazzo, sono stati rinvenuti reperti che testimoniano la presenza di insediamenti umani riferibili alla popolazione dei vasi a bocca quadrata (VBQ) risalenti circa alla metà del V millennio: l’arco temporale è stato confermato dalla datazione al radiocarbonio di alcuni resti ossei animali.

Due campagne di scavo hanno permesso di riportare alla luce la presenza di due distinti insediamenti con numerosi resti di materiale da industria ceramica e tracce di sottostrutture; i reperti litici di Cava Rondine sono realizzati in gran parte in selce alpina, assieme ad alcuni manufatti realizzati in ossidiana e cristallo di rocca. Al momento il sito di Cava Rondine è una delle maggiori attestazioni modenesi di “vasi a bocca quadrata” meandro-spiralico.

Età Neolitica – Vasi a bocca quadrata

In questa vetrina è esposta una parte dei frammenti ceramici rinvenuti durante gli scavi di Cava Rondine a Piumazzo, dove sono riemersi i resti di un insediamento databile circa al V millennio a.C., sulla base di analisi al radiocarbonio effettuate su resti ossei di animali, la cui presenza indica lo svolgersi di attività legate all’allevamento ed alla caccia. Allo stato attuale delle ricerche questi frammenti di ceramica, uniti agli altri rinvenuti nello stesso sito, rappresentano la più importante attestazione dello stile meandro-spiralico in relazione alla Cultura dei vasi a bocca quadrata (VBQ) documentata a Modena dopo gli scavi al Pescale di Fernando Malavolti. I frammenti ceramici sono stati rinvenuti assieme a resti ossei faunistici e reperti litici, in un’area contrassegnata anche dalla presenza di tracce di pozzetti e sottostrutture, riconducibili a due distinte fasi abitative dello stesso luogo. Lo stato di conservazione dei reperti non consente purtroppo una ricostruzione dell’aspetto originale dei vasi a cui appartenevano; tuttavia, la loro forma e le loro caratteristiche ci consentono di identificarli come frammenti di vasi a bocca quadrata (VBQ), vasi profondi e scodelle: sul frammento al centro del ripiano superiore della vetrina è ancora visibile un manico.

Le decorazioni  visibili su alcuni vasi richiamano ancora la precedente tradizione geometrica e sono state eseguite per mezzo di varie tecniche (a trascinamento, a graffito o ad intaglio), mentre altre caratteristiche ci consentono di datare con più precisione i reperti alle fasi finali del meandro-spiralico.

Il ritrovamento di cristallo di rocca segna in questo sito il punto più occidentale della diffusione di questo minerale per questa epoca.

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