L’arrivo dei primi coloni romani in territorio padano risale al IV sec. a.C., ma è con la fondazione della colonia di Ariminum (268 a.C.) e la conquista con le armi della pianura (conclusasi nel 191 a.C.) che si può definire avviata la romanizzazione. Dopo la fondazione delle colonie di Bononia e Mutina si può ipotizzare la nascita di Forum Gallorum, avvenuta forse nel 177 a.C., centro che darà origine all’odierna Castelfranco, e che viene citato da Cicerone ed Appiano come il luogo in cui avvenne uno degli scontri riferibili al contesto bellico di Modena nel 43 a.C. I limiti dell’antico insediamento sono probabilmente identificabili con la mansio di via Valletta ad Ovest e la necropoli di via Peschiera ad Est, mentre l’area di culto etrusca di Prato dei Monti si trovava già con ogni probabilità al di fuori dell’abitato.
Il territorio castelfranchese fu a sua volta oggetto di una profonda riconfigurazione nel corso del II secolo a.C. avvenuta grazie alla centuriazione, una modalità di intervento prettamente romana sul paesaggio ai fini di regolarizzarlo, predisponendo un buon deflusso delle acque e un’agevole percorrenza della viabilità secondaria. Esso consisteva in una rete infrastrutturale di vie e canali che si intersecavano ortogonalmente a distanze regolari di circa 710 metri di lato.
A partire dalla media età imperiale il territorio subisce gli effetti della crisi nella produzione di ceramiche locali; con il V secolo d.C. si assiste poi ad una importante contrazione degli abitati, come riflesso della disgregazione politica e territoriale che segna la fine dell’Età romana.