Il museo

Grazie ai fondi della L.R. 18/2000 in materia di biblioteche, archivi e musei e alle risorse del Comune il nuovo Museo Civico Archeologico, inaugurato il 18 dicembre 2021, ha ampliato il numero di reperti esposti rispetto al precedente allestimento del 1999, ripensando e completamente riorganizzando le modalità espositive: il percorso museale attuale, con sede presso Palazzo Piella, organizzato su base cronologica e per contesti territoriali, è stato progettato per consentire al visitatore contemporaneamente di ripercorrere l’intera evoluzione delle vicende legate al popolamento del suo territorio ed incentivare l’attenzione sui reperti esposti, grazie alla predisposizione e all’utilizzo di nuovi apparati tecnologici all’avanguardia.

Il progetto di riqualificazione Del Museo Civico Archeologico A.C. Simonini è nato dall’esigenza di ampliare la dotazione espositiva sia per esporre i reperti provenienti da nuovi scavi e ricerche, sia per rendere più coinvolgente l’esperienza di visita.

Il fulcro del nuovo allestimento è la connessione tra sala centrale e il portico cittadino per creare una continuità tra lo spazio pubblico e quello museale; è proprio nell’androne centrale del Museo che si trova la strumentazione multimediale più accattivante, un ambiente immersivo che propone un excursus storico del territorio di Castelfranco Emilia. Il nuovo Museo è costituito da 4 sale espositive, differenziate per epoca storica, e dal salone d’ingresso principale, nel quale è rappresentata la linea del tempo ed è stato predisposto un grande videowall su cui sono raffigurati in motion i siti archeologici di Madonna degli Angeli, della Mansio romana posta lungo la via Emilia, della città Borgo Franco in epoca Medievale, dei siti etruschi del Forte Urbano e del deposito di lingotti di Riolo “Aes Signatum”.

L’attenzione oggi viene posta sui sistemi di divulgazione delle informazioni che non possono più essere solo esposizioni statiche, ma che devono contemplare il progressivo e costante rapporto tra il visitatore e lo spazio. Le sale caratterizzate dalla presenza delle vetrine trovano così una nuova dimensione architettonica con “totem” digitali funzionali alla divulgazione di contenuti.

In armonia con i Livelli Uniformi di Qualità per i Musei di Qualità della Regione Emilia Romagna, il Museo A.C. Simonini trova così una nuova dimensione sociale e culturale, ampliata dai contenuti digitali, in uno spazio rivisto e pensato per coinvolgere ed includere la comunità attorno all’identità storica di Castelfranco Emilia.

Storia del museo

Il Museo Civico Archeologico, intitolato ad Anton Celeste Simonini, fu inaugurato dal Comune nel 1999 in ragione dell’importanza dei rinvenimenti archeologici effettuati fin dalla metà dell ‘800 sul territorio, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Emilia-Romagna e l’allora Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali (IBC). Nel corso degli anni intervennero alcuni cambiamenti nell’allestimento dell’esposizione museale a seguito anche di diverse attività di scavo archeologico e di ricerca in area urbana e non (principalmente in Via Peschiera, Via Canale e Piazza Aldo Moro).

Il Comune riorganizzò gli spazi da adibire a museo e a deposito temporaneo presso Palazzo Piella e nel tempo catalogò i reperti, selezionando quelli idonei a rappresentare nella collezione stabile il patrimonio locale, insieme alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna.

Tra il 2009 ed il 2011 conseguì anche il prestigioso titolo di “Museo di qualità” dall’IBC, oggi Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna.

Vennero realizzate diverse mostre su contesti e tematiche relative alla storia del territorio e a eventuali confronti extraterritoriali, grazie anche alla collaborazione di diversi enti, come Università di Bologna (Dipartimento DiSCi) e Soprintendenza.

Queste iniziative furono il frutto dell’intensa attività del Museo che perseguiva e persegue come obiettivi la ricerca, la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali locali per l’intera comunità.