Luogo di ritrovamento: Cava Rondine a Piumazzo
Datazione: Metà V millennio a.C.

Si tratta di un frammento di una varietà di colore trasparente, con aspetto simile all’attuale vetro, riferibile all’insediamento neolitico di Cava Rondine a Piumazzo, dove sono state evidenziate, in uno scavo sistematico condotto tra il 2012 e il 2013, testimonianze di popolamento della Cultura dei vasi a bocca quadrata in una zona “di transizione” tra i sedimenti di conoide pertinenti ai fiumi Panaro da un lato e Samoggia dall’altro.

Questo frammento di cristallo di rocca, proveniente dall’area alpina, è testimonianza dell’inserimento dell’area di Cava Rondine all’interno della rete di contatti e scambi a lungo raggio. L’impiego di questo materiale raggiunge qui la sua diffusione più occidentale.

Il cristallo di rocca è stato considerato ed utilizzato per secoli come materiale dotato di formidabili poteri magici e apotropaici, forse anche in virtù delle sue proprietà elettriche, per le quali veniva considerato una pietra ipnotica e divinatoria.